“Ma perché dovrei pagare per prendermi delle sberle?”. Questa domanda in stile Don Abbondio col suo famoso “Carneade chi era costui?” è piuttosto ricorrente nelle discussioni con amici a proposito di corsi di difesa personale.
Sfatiamo subito un falso mito: a lezione di difesa personale non ci si fa male! O meglio: non ci si dovrebbe far male! Perché la sicurezza dipende dall’istruttore, ecco perché è importante scegliere l’istruttore giusto!
La professionalità dell’istruttore è la miglior garanzia per frequentare corsi di difesa personale in cui al massimo si esce con male ai muscoli addominali e non con lividi o peggio fratture! E chi ribatte dicendo che così non si imparerà mai a difendersi per strada ribatto allora io: “Per caso per strada ci si riscalda prima di una colluttazione? Si ha il tempo di riscaldare bene tutti i muscoli prima di sferrare un calcio senza il pensiero di uno stiramento o strappo?”… siamo seri: il condizionamento fisico a resistere ai microtraumi inferti dai colpi non passa da esercizi estenuanti in cui all’allievo si chiede di sferrare colpi al partner che esercita i bloccaggi a 360°! In quel caso una cosa è sicura: dolore, lividi, impossibilità ad allenarsi in seguito e disaffezione a quello che è il fine della difesa personale cioè dare a tutti il diritto di conoscere come ci si deve difendere.
Oggi esistono diverse protezioni che se indossate permettono di potersi esercitare senza accusare dolore e, soprattutto, senza dover indossare nei giorni seguenti maniche lunghe per nascondere lividi magari al lavoro o a scuola, passando ancora per “teste calde”.
Esistono altresì metodi di allenamento mirati proprio al condizionamento fisico, metodi che permettono di “abituare” il nostro corpo a sopportare meglio i colpi inferti senza accusare traumi. Anche in questo caso vale quanto scritto all’inizio: solo la professionalità dell’istruttore è in grado di indirizzare gli allenamenti verso questi particolari esercizi.
Un bravo istruttore infatti, prima di far eseguire le tecniche ad alto impatto senza le protezioni, deve essere in grado di creare un percorso formativo per i propri allievi attraverso il quale, giorno dopo giorno, questi possano condizionare il proprio fisico e diventare così abili a fronteggiare nel migliore dei modi un attacco reale.

Per questo motivo, il Presidente FDKM Massimiliano Marsala ha voluto inserire all’interno dei programmi didattici per la formazione dei propri istruttori il corso di Conditioning Specialist (CS), diretto dal Dott. Nicolò Ragalmuto, professionista del settore nonché docente e istruttore nazionale FDKM. Nessun allievo di un istruttore qualificato FDKM dovrà farsi male in palestra perché, come tutti possono immaginare, farsi male significa non potersi allenare per qualche tempo. Data l’importanza dell’argomento, il corso CS è aperto a tutti gli atleti FDKM, appassionati di arti marziali ed esperti in sport da combattimento.
E ricordate comunque che la difesa personale non insegna ad attaccare l’aggressore ma a prevenire l’aggressione!
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Condivido a pieno tutto. Non è possibile che ancora si pensa che buon corso di difesa personale, di arti marziali, sport da combattimento e insegnante preparato equivale a lividi, nasi sanguinanti e occhi neri. Le statistiche a livello internazionale parlano chiaro. La prima causa di abbandono di un corso di arti marciali o difesa personale è perché l’allievo si è fatto male. Naturalmente per vari motivi (orgoglio, paura, rabbia…) non lo dice nemmeno, semplicemente se ne va deluso e basta. Bisogna allora essere istruiti bene su questo argomento per evitare incidenti con problemi di salute e abbandoni inutili allievi.